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Transizione 4.0: ecco le super aliquote per il Credito d’Imposta per Software e Formazione 4.0
Transizione 4.0: ecco le super aliquote per il Credito d’Imposta per Software e Formazione 4.0

Nel decreto energia e investimenti (o decreto aiuti), per assicurare liquidità alle imprese colpite dalla crisi ucraina, fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione, assicurare produttività e favorire avvicinamento agli investimenti e dunque la ripresa delle piccole e medie imprese italiane, il governo mira a rafforzare il sostegno all’Industria 4.0.

Scopriamo nel dettaglio in cosa consistono le novità introdotte dal governo in materia di transizione 4.0 (sai perché si parla di industria 4.0? Clicca sul link).

Maggiorazione del Credito d'Imposta per investimenti in Beni Immateriali 4.0

In primo luogo vengono rafforzati i crediti d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0: l’aliquota del credito d’imposta previsto dalla legge n. 178/2020 è aumentata sino 31 dicembre 2022 (o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni) dal 20 al 50%.

Credito di Imposta per Investimenti in Software 4.0: la normativa vigente

Esattamente come nel 2021, anche per il 2022 per il credito di imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 (cioè i software presenti nell’allegato B – scopri di cosa si tratta cliccando sul link) è prevista un’aliquota al 20%; per il 2023 è prevista una proroga ancora al 20%, mentre l’aliquota passerà al 15% per il 2024 e al 10% per il 2025.

Credito di imposta per investimenti in beni immateriali 4.0: cosa cambia

Il Decreto aiuti interviene sull’aliquota in vigore quest’anno, pari al 20%, aumentandola al 50%: un incremento di due volte e mezzo che porta questo incentivo a superare l’aliquota prevista per i beni materiali, attualmente fissata al 40%.

Quando si applica la super-aliquota per software 4.0?

La disposizione si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 % del costo di acquisizione.

Di fatto quindi si tratta di un intervento retroattivo che consentirà anche a chi ha acquistato software 4.0 nei primi mesi dell’anno di godere di questa super-aliquota.

MAGGIORAZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA FORMAZIONE 4.0

Viene altresì potenziato anche il credito d’imposta formazione 4.0 (scopri cosa prevede la misura cliccando sul link): le aliquote del credito d’imposta previsto dalla legge n. 160/2019 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese).

Credito di imposta Formazione 4.0: la norma vigente

La normativa vigente per il 2022 (poiché l’incentivo non è stato rinnovato per il periodo 2023-2025) prevede aliquote differenziate a seconda della classe dimensionale delle imprese (sai calcolare la dimensione della tua impresa? Clicca sul link).

In particolare:

  •  50% per le piccole imprese con limite massimo annuale di 300.000,00 euro;
  •  40% per le medie imprese con limite massimo annuale di 250.000,00 euro;
  •  30% per le grandi imprese con limite massimo annuale di 250.000,00 euro.

Credito di imposta Formazione 4.0: cosa cambia

Il Decreto aiuti per contro prevede che le aliquote per le piccole e le medie imprese, possano salire rispettivamente dal 50% al 70% e dal 40% al 50% a due condizioni: “che le attività formative siano erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto e che i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle suddette competenze siano certificati secondo le modalità stabilite con il medesimo decreto, il quale assicura altresì l’invarianza di spesa rispetto agli stanziamenti vigenti”.

Sicché è prevista una stretta sui soggetti titolati a erogare la formazione.

Credito di imposta Formazione 4.0: attenzione al rispetto delle condizioni normative

Il mancato rispetto di quest’ultima condizione condizione (cioè rivolgersi ad altri soggetti abilitati ma non inclusi nella lista ministeriale e la certificazione dell’avanzamento delle competenze) comporta invece una riduzione delle aliquote come dettagliato in calce:

  •  40% per le piccole imprese con limite massimo annuale di 300.000,00 euro;
  •  35% per le medie imprese con limite massimo annuale di 250.000,00 euro;
  •  30% per le grandi imprese con limite massimo annuale di 250.000,00 euro.

CHI PUÒ ACCEDERE AL CREDITO D'IMPOSTA 2022 "TRANSIZIONE 4.0"

Possono accedere al credito d'imposta 2022-25 tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Da dopo l’entrata in vigore del decreto chiamato "dignità" del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio italiano.

Sono escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ex articolo 9, comma 2, del decreto legislativo n. 231/2001.

Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Riveste pertanto un’importanza basilare il rispetto dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori dell’azienda partecipante (D.Lgs. 81/08).

COME USURFRUIRE DEL CREDITO DI IMPOSTA

Il credito d'imposta viene goduto come compensazione su F24 con l'uso dei 6 NUOVI codici tributo istituiti con la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 3/E del 2021 per utilizzare in compensazione i bonus previsti dalla legge di Bilancio 2020 e dalla legge Bilancio 2021 e 2022 (vuoi fare un refresh sul credito di imposta? Clicca sul link e scopri come funziona questo sconto che il Fisco applica in compensazione sulle tasse da versare).

L'agevolazione verrà goduta dall'impresa in 3 quote annuali (erano 5 nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione dei beni.

LA SITUAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE IN TEMA DI TRANSIZIONE 4.0

Secondo un’elaborazione del Sole 24 Ore, sulla base dei dati del MISE e di ASSILEA (Associazione italiana leasing), emerge che tra il 2021 e l’inizio del 2022, in piena pandemia, il 70% delle operazioni di investimento è stato destinato al rinnovo macchinari funzionali alla digitalizzazione e il 30% a investimenti in beni strumentali tradizionali. Un cambio di passo significativo rispetto al 2020, quando il rapporto era il 51% contro il 49%.

Ma le imprese italiane ancora arrancano sul versante dell’innovazione. Solo una impresa su 3 è pronta a sfruttare le opportunità delle nuove risorse espressamente dedicate al sistema produttivo dal PNRR (dai un’occhiata cliccando sul link), come transizione 4.0 ed economia circolare.

Il 16%, infatti, si è già attivato per aderire ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza mentre un altro 13% ha in programma di farlo. Ma più del 70% è ancora frenato, senza, al momento, interessarsi alle molteplici occasioni di sviluppo che si stanno aprendo.

Hai bisogno di maggiori informazioni?

 

Autore:
Giancarlo Rossini

 


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