Skip to main content

Beni Strumentali: cosa sono e quali sono

Erika | Back Office Junior

  November 23, 2021

Beni Strumentali - Agevolazioni Beni Strumentali - Credit Team
Beni Strumentali - Agevolazioni Beni Strumentali - Credit Team

Cosa sono i Beni Strumentali?

La definizione di bene strumentale associa a questa categoria quei beni, materiali e immateriali:

  •  essenziali per l’esercizio dell’attività d’impresa, quale gestione caratteristica, possono quindi essere utilizzati per altre finalità solo a seguito di radicali trasformazioni,
  •  caratterizzati da un medio/ lungo ciclo di utilizzo in azienda, tale per cui definiti beni strumentali pluriennali.

I beni strumentali, grazie a questo collegamento diretto con l’attività aziendale, risultano non idonei alla produzione di redditi autonomi rispetto a quelli aziendali.

Fondamentale risulta la caratteristica di strumentalità, la quale deve risultare sia da un‘analisi astratta, tale per cui ci si ricollega all’oggetto dell’attività d’impresa, sia ad un’analisi concreta che risiede nell’accertamento che tale bene risulti strumentale all’attività aziendale.

I beni strumentali possono essere recepiti dall’azienda tramite acquisizione, leasing finanziario o noleggio/affitto.

BENI STRUMENTALI E AMMORTAMENTO

Essendo i beni strumentali caratterizzati da una durata pluriennale, il loro costo deve essere suddiviso per gli anni in cui il bene strumentale concorre alla produzione del reddito d’esercizio, seguendo il principio dell’ammortamento.

L’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile (disciplinato dall’art. 2426 del Codice Civile) mediante il quale il costo di un bene pluriennale viene ripartito su più esercizi, andando a integrare ad ogni esercizio una quota di costo di competenza dell’esercizio. Questo spiega perché gli impianti, i macchinari, gli automezzi, i computer, i mobili e gli arredi e altri beni strumentali, si trovano, ogni esercizio, nello stato patrimoniale attivo tra le immobilizzazioni, rispettando il principio di reintegro finanziario degli investimenti.

Il costo del bene strumentale che può essere dedotto tramite l’ammortamento è la sola quota di competenza dell’esercizio perché la detrazione del costo totale rappresenterebbe un forte incentivo fiscale all’acquisto del bene. Per la normativa fiscale è possibile dedurre l’intero costo del bene nell’anno di acquisto solo per il cui valore sia inferiore a 516,46€ (superammortamento).

Non sono ammortizzabili i beni che non hanno un’utilità pluriennale e i beni che vengono acquisiti dall’azienda mediante leasing operativo, locazione non finanziaria o affitto.

Il leasing finanziario è ammesso all’ammortamento (art. 102 del TUIR, commi 7 e 9), l’impresa non ha sostenuto un costo per l’acquisto del bene strumentale, ma può detrarre tra i costi anche quelli relativi ai canoni di locazione versati nell’anno.

Il piano d’ammortamento varia a seconda della durata dell’utilizzo del bene strumentale in azienda, dalla tipologia del bene e dal settore di applicazione.

Per ogni bene strumentale, il Ministero delle Finanze ha stabilito determinati coefficienti di ammortamento.

Nel caso in cui l’azienda utilizzi il regime forfettario, l’ammortamento dei beni strumentali non è previsto, in quanto la deduzione segue un procedimento diverso, infatti, la deduzione dei costi forfait viene definita secondo la tipologia di attività svolta e in base alla percentuale del fatturato.

L’ammortamento dei beni strumentali è possibile, invece, nel regime dei minimi. In questo particolare regime fiscale è fissato una soglia di valore massima del bene strumentale (€ 20.000), pena la decadenza dal regime fiscale di vantaggio.

BENI STRUMENTALI CATEGORIE

Le principali categorie di beni strumentali sono:

  • 1.   BENI STRUMENTALI MATERIALI: rientrano in questa categoria tutti quei beni strumentali che hanno una forma definita e stabile, quali fabbricati, macchinari, impianti, automezzi, attrezzature industriali, ecc.….
  • 2.   BENI STRUMENTALI IMMATERIALI: rientrano in questa categoria tutti quei beni strumentali che non hanno una forma definita e stabile, quali brevetti, marchi, concessioni governative, costi di pubblicità, ecc.…
  • 3.   BENI STRUMENTALI IMMOBILI: rientrano in questa categoria i fabbricati strumentali quali capannoni, uffici, magazzini, negozi, laboratori, ecc.…Possono essere sia immobili da costruire che già esistenti.

Un ulteriore distinzione dei beni strumentali riguarda la natura e la destinazione del bene.

  •  Beni strumentali per natura: sono beni concepiti per una determinata attività/ finalità, non impiegabili per una diversa utilizzazione, senza radicali trasformazioni.
  •  Beni strumentali per destinazione: sono beni impiegabili nell’attività d’impresa, indipendentemente dalla loro natura e dalle loro caratteristiche.

I beni strumentali possono essere classificati come beni strumentali tecnologicamente avanzati, rientrando così nel Piano di Transizione 4.0.

La definizione di bene strumentale 4.0 comprende tutti quei beni materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese, secondo il Paradigma 4.0.

L’elenco di tali beni è allegato alla Legge 232 del’11 dicembre 2016

Beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0» - ALLEGATO A

Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti:

  •  macchine utensili per asportazione,
  •  macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici
  •  macchine utensili e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime,
  •  macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri
  •  materiali,
  •  macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura,
  •  macchine per il confezionamento e l’imballaggio,
  •  macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico),
  •  robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot,
  •  macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici,
  •  macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale,
  •  macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici),
  •  magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.

Tutte le macchine sopra citate devono essere dotate delle seguenti caratteristiche:

  •  controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller),
  •  interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program,
  •  integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo,
  •  interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive,
  •  rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Inoltre, tutte le macchine sopra citate devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici:

  •  sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto,
  •  monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo,
  •  caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico),
  •  dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti,
  •  filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti.

Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0» - ALLEGATO B

  •  Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione, definizione/qualificazione delle prestazioni e produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni, in grado di permettere la progettazione, la modellazione 3D, la simulazione, la sperimentazione, la prototipazione e la verifica simultanea del processo produttivo, del prodotto e delle sue caratteristiche (funzionali e di impatto ambientale) e/o l’archiviazione digitale e integrata nel sistema informativo aziendale delle informazioni relative al ciclo di vita del prodotto (sistemi EDM, PDM, PLM, Big Data Analytics),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la progettazione e la ri-progettazione dei sistemi produttivi che tengano conto dei flussi dei materiali e delle informazioni,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni di supporto alle decisioni in grado di interpretare dati analizzati dal campo e visualizzare agli operatori in linea specifiche azioni per migliorare la qualità del prodotto e l’efficienza del sistema di produzione,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della produzione con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione (quali ad esempio sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/ fieldbus, sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per il monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine e dei sistemi di produzione interfacciati con i sistemi informativi di fabbrica e/o con soluzioni cloud,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni di realtà virtuale per lo studio realistico di componenti e operazioni (ad esempio di assemblaggio), sia in contesti immersivi o solo visuali,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni di reverse modeling and engineering per la ricostruzione virtuale di contesti reali,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni in grado di comunicare e condividere dati e informazioni sia tra loro che con l’ambiente e gli attori circostanti (Industrial Internet of Things) grazie ad una rete di sensori intelligenti interconnessi,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per il dispatching delle attività e l’instradamento dei prodotti nei sistemi produttivi,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della qualità a livello di sistema produttivo e dei relativi processi,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’accesso a un insieme virtualizzato, condiviso e configurabile di risorse a supporto di processi produttivi e di gestione della produzione e/o della supply chain (cloud computing),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per industrial analytics dedicati al trattamento ed all’elaborazione dei big data provenienti dalla sensoristica IoT applicata in ambito industriale (Data Analytics & Visualization, Simulation e Forecasting),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni di artificial intelligence & machine learning che consentono alle macchine di mostrare un’abilità e/o attività intelligente in campi specifici a garanzia della qualità del processo produttivo e del funzionamento affidabile del macchinario e/o dell’impianto,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la produzione automatizzata e intelligente, caratterizzata da elevata capacità cognitiva, interazione e adattamento al contesto, autoapprendimento e riconfigurabilità (cybersystem),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’utilizzo lungo le linee produttive di robot, robot collaborativi e macchine intelligenti per la sicurezza e la salute dei lavoratori, la qualità dei prodotti finali e la manutenzione predittiva,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della realtà aumentata tramite wearable device,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per dispositivi e nuove interfacce tra uomo e macchina che consentano l’acquisizione, la veicolazione e l’elaborazione di informazioni in formato vocale, visuale e tattile,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscano meccanismi di efficienza energetica e di decentralizzazione in cui la produzione e/o lo stoccaggio di energia possono essere anche demandate (almeno parzialmente) alla fabbrica,
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi, danni e accessi non autorizzati (cybersecurity),
  •  software, sistemi, piattaforme e applicazioni di virtual industrialization che, simulando virtualmente il nuovo ambiente e caricando le informazioni sui sistemi cyberfisici al termine di tutte le verifiche, consentono di evitare ore di test e di fermi macchina lungo le linee produttive rea

BENI STRUMENTALI AGEVOLAZIONI FINANZIARIE

Per quanto riguarda l’acquisto di beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, il Ministero dello Sviluppo Economico prevede un contributo chiamato NUOVA SABATINI. Nel corso degli anni la legge ha subito varie modifiche, le ultime delle quali con la Legge di Bilancio 2022 (n. 178/2021). Il contributo NUOVA SABATINI del Ministero dello Sviluppo Economico in conto impianti è pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per le spese ordinarie e al 3,575% per gli investimenti 4.0.

Il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali è rivolto a tutte le imprese operanti sul territorio italiano, indipendentemente dal settore di riferimento e dalla loro dimensione. In particolare, il credito d'imposta per gli investimenti in altri beni strumentali materiali tradizionali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfetario, alle imprese agricole ed alle imprese marittime

In riferimento alla richiesta del credito d’imposta beni strumentali 4.0, l’azienda è tenuta a presentare una perizia tecnica semplice attestante: l’effettiva appartenenza del bene strumentale a uno dei due allegati previsti dalla normativa e l’effettiva interconnessione al sistema aziendale di gestione.

La misura, introdotta con la legge di Bilancio 2020, va a modificare l’asset agevolativo precedente iper e super ammortamento, il quale prevedeva un’amplificazione del valore del bene e di conseguenza un’amplificazione della detrazione spettante.

Le aziende che hanno provveduto all'acquisto del bene, pagando un acconto del 20% entro e non oltre il 31/12/2022 e la consegna del bene è prevista per il 30/06/2023, potranno usufruire della percentuale di credito d'imposta beni strumentali fino al 40%. Per acquisti nell'anno 2023 l'aliquota è fino al 20%.

Secondo la Legge di Bilancio del 1° gennaio 2023 le aliquote del credito di imposta rimarranno uguali per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali effettuati fino al 30 giugno 2026. L’incentivo previsto per le annualità 2023/2024/2025/2026 sarà pari al 20% del costo totale del bene.

L’aliquota del 20% prevista per l’acquisto di beni strumentali 4.0 rimarrà invariata nel caso in cui il Ministro Urso, non decida di mettere in moto un nuovo piano Transizione 5.0.

L’incentivo è indirizzato a qualsiasi tipo di impresa appartenente al settore economico o produttivo intenzionato ad investire nei beni strumentali nuovi, materiali e immateriali.

Tra i beni strumentali, grazie a questa nuova Legge di Bilancio, rientra il contributo per gli investimenti green che prevedono un finanziamento di cinque anni con tasso d’interesse annuo pari al 3,575% (Sabatini Green)

OBBLIGO MANTENIMENTO REQUISITI BENE STRUMENTALI 4.0 NEL TEMPO

L’agenzia delle Entrate, con la circolare 9/E del 23 luglio 2021, ha stabilito per i fruitori del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, l’obbligo del mantenimento dei requisiti 4.0 per il periodo di utilizzo dei crediti d’imposta (almeno 3 anni). Non è sufficiente la perizia asseverata effettuata in fase di richiesta iniziale del contributo beni strumentali. Il rappresentante d’impresa ha l’obbligo di incaricare un professionista che venga annualmente a verificare il mantenimento dei requisiti beni strumentali 4.0.

Non mancheranno i controlli, che comporteranno, in caso di mancato mantenimento dei requisiti, la revocazione del contributo.

Scopri il nostro servizio sul mantenimento dei requisiti beni strumentali 4.0.

Vi ricordiamo che le imprese possono richiedere sia al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali “ordinari”, sia al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”, rispettando le condizioni e le misure specificate nei commi 1054, 1055, 1056, 1057 e 1058 della legge di bilancio del 2021.

BENI STRUMENTALI: PERCHE’ È FONDAMENTALE MIGLIORARE E ADEGUARE IL PROPRIO PARCO MACCHINE.

L’investimento in nuovi beni strumentali ha un impatto significativo sia sulla capacità dell’azienda di competere sul mercato che sulla produzione aziendale, andando a creare un vantaggio competitivo. Questo in un’ottica di innovazione aziendale.

L’innovazione, infatti, permette da un lato di migliorare il processo produttivo aziendale, generando importanti cambiamenti nei processi (innovazione rafforzativa) e dall’altro di produrre radicali cambiamenti, creando nuovi processi, nuovi prodotti e servizi e un nuovo quadro di mercato (innovazione trasformativa).

È dimostrato che le imprese che innovano le proprie attività hanno un peso economico di molto superiore rispetto alle imprese che non hanno intrapreso attività di innovazione.

 

Autore:
Erika | Back Office Junior

 


Scroll