August 21, 2018
Cerved – gruppo leader in Italia nell’analisi del rischio di credito e nella gestione dei crediti deteriorati – ha recentemente pubblicato i dati relativi ai fallimenti aziendali nel 2017.
Tali dati mostrano un netto calo - ed una sferzante iniezione di ottimismo - rispetto all’anno precedente: a dispetto dei 13.532 default nel 2016, lo scorso anno sono fallite “solo” 12.009 aziende, con un calo dell’11,3%.
Le regioni dove si registrano i cali più evidenti sono Friuli Venezia Giulia (-25,8%), Umbria (-17,2%), Piemonte (-16,2%) e Veneto (-12,5%).
Dal punto di vista settoriale, diminuiscono i fallimenti delle industrie (-22%), mentre i settori delle costruzioni e dei servizi rilevano ancora, rispettivamente, il + 89% ed il + 78% di crack e chiusure.
Tuttavia, per quanto l’osservatorio dei Fallimenti abbia attestato che siamo tornati ai livelli dei primi anni Duemila, flessione a parte, i dati evidenziati sono ancora troppo abnormi e meritano uno spunto di riflessione per la ricerca e l’adozione di possibili rimedi che da un lato tutelino l’azienda e dall’altro ne favoriscano una crescita stabile e consistente.
Ma quali sono i motivi che costringono ancora centinaia di imprese a portare ogni giorno i libri in tribunale e dichiarare bancarotta, abbandonando il mercato e cancellando posti di lavoro?
Tra le cause si ravvisano:
L’elevata pressione fiscale;
Il calo della produzione;
La riduzione dei consumi e degli investimenti;
La frenata preoccupante dell’export;
L’erogazione sempre più strozzata del credito;
Una cattiva gestione del portafoglio crediti;
Un conseguente incancrenito tasso di crediti verso clienti sempre più deteriorati.
Ma allora quali possono essere le soluzioni per permettere la rimonta delle imprese italiane?
Uno strategico investimento nella gestione del credito commerciale;
La preventiva raccolta di informazioni sul cliente;
La prevenzione dell’insolvenza;
L’ottimizzazione dei tempi di incasso.
Credit Team Srl, società di gestione del credito e di finanza agevolata in Brescia, trova in questo tema terreno fertile per dare una svolta all’imprenditoria nella riduzione dei pagamenti ritardati e dell’insolvenza.
Attraverso l’affiancamento del creditore con il recupero crediti, ci è possibile programmare gli incassi e dialogare con il debitore per pianificare le scadenze. Il nostro intervento di gestione crediti, discreto, etico e tempestivo, permette di far rispettare i tempi di pagamento contrattualmente concordati in modo da salvaguardare l’equilibrio dei flussi di cassa e risolvere in anticipo, rispetto alla data di scadenza, possibili cause di ritardo o di morosità.
Quali sono le conseguenze di tale pianificazione?
Una forte prevenzione di “brutte sorprese”: se un'azienda ritarda a ricevere un pagamento, si trova costretta ad attingere alle proprie risorse, spesso già misurate;
una riduzione degli oneri finanziari;
un maggiore monitoraggio dei tempi di incasso;
un aumento del circolante con conseguente miglioramento della liquidità aziendale e del rating bancario.
Attraverso l’aumento degli utili, inoltre, si liberano proventi che potranno essere impiegati tramite finanza agevolata per promuovere la crescita aziendale, grazie a contributi o agevolazioni messi a disposizione dalla Regione, dal Ministero o dalla Comunità europea, spesso ignorati dalle imprese.
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