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DECRETO RILANCIO: AGEVOLAZIONI COVID PER LE IMPRESE

Francesca | Responsabile Area Sviluppo

  May 19, 2020

contributo a fondo perduto brescia -  finanza agevolata brescia - credito d'imposta sanificazione
contributo a fondo perduto brescia - finanza agevolata brescia - credito d'imposta sanificazione

E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri il DECRETO RILANCIO, con aiuti per 55 miliardi destinati a famiglie e imprese.

Dopo numerosi rinvii diamo il benvenuto al Decreto Rilancio con le parole del ministro dell’economia Roberto Gualteri:



Con le misure contenute nel Decreto Rilancio si vuole far sì che l'economia italiana possa "reggere il colpo ma cerchiamo anche di dare sostegno per la ripartenza. Sono sicuro che l'Italia ce la farà"



Sono state introdotte diverse misure straordinarie ed il nostro servizio gratuito #RESTAINFORMATO è sempre attivo per aiutare le imprese italiane a far fronte a all’emergenza corona virus.

Abbiamo messo da parte per un secondo la finanza agevolata brescia bergamo e milano e le normali agevolazione finanziarie pubbliche ottenibili per dare spazio alle misure straordinarie messe a disposizione per aiutare le aziende italiane nella ripartenza.

Credit Team, società di finanza agevolata a Brescia, ha selezionato per voi le “agevolazioni covid” più interessanti contenute nel Decreto Rilancio.



Contributo a fondo perduto


Sono stati stanziati 6,2 miliardi di euro indirizzati ai soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo e ai titolari di partita Iva (ricavi compensi non superiori ai 5 milioni di euro).

Il contributo a fondo perduto è previsto alla condizione che l’ammontare del fatturato di aprile 2020 sia sceso del 33% rispetto a quello di aprile 2019 e a chi abbia iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019.

L’ammontare del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza fra il fatturato di aprile 2020 e aprile 2019:

  •   20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro
  •   15% per soggetti con ricavi o compensi compresi fra 400.000 e 1 milioni di euro
  •   10% per i soggetti con ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro


Il contributo minimo, che verrà erogato a giugno dall’Agenzia delle Entrate e non concorrerà alla formazione della base imponibile, è pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.



Crediti d’imposta

Due nuovi crediti d’imposta per favorire l'adozione di misure dirette a contenere e contrastare la diffusione del Coronavirus.

Il primo beneficio copre le spese per l’adeguamento degli ambienti di lavoro per la riapertura in sicurezza delle attività economiche.

Il secondo incentivo non è una novità assoluta, ma una nuova versione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di mascherine e DPI, introdotto dal decreto Cura Italia(link) ed ampliato dal decreto Liquidità.


BONUS ADEGUAMENTO LUOGHI DI LAVORO


Il bonus adeguamento luoghi di lavoro prevede un credito d’imposta che riguarda tutte le imprese che fanno lavori per adeguare i luoghi di lavoro aperti al pubblico (come bar, ristoranti, alberghi, teatri, cinema).

Il credito d’imposta viene riconosciuto in misura del 60% fino a un tetto di 80mila euro.

Il credito d’imposta adeguamento luoghi di lavoro riguarda i seguenti interventi che vengono effettuati per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del Coronavirus:

  •   rifacimento spogliatoi e mense,
  •   realizzazione di spazi medici,
  •   ingressi e spazi comuni,
  •   acquisto di arredi di sicurezza,
  •   investimenti in attività innovative. Sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa,
  •   acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.


Il beneficio è cumulabile con altre agevolazioni legate all’emergenza Coronavirus per le medesime spese.



BONUS SANIFICAZIONE


Un altro credito d’imposta, sempre al 60% (nel precedente decreto Decreto “Cura Italia ), è destinato a tutte le imprese e alle partite IVA per la sanificazione degli ambienti di lavoro e degli strumenti utilizzati, e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi per garantire la salute di lavoratori e utenti.

L’agevolazione fiscale è prevista in misura del 60%, fino a un tetto di spesa di 60mila euro.


Sono ammissibili:

  •   spese sanificazione ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa e istituzionale e strumenti utilizzati nell’ambito di tali attività;
  •   acquisto dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea;
  •   acquisto dispositivi di sicurezza diversi da quelli sopra elencati: termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea. Sono comprese le eventuali spese di installazione;
  •   acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti;
  •   acquisto di dispositivi per la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi. Anche qui sono incluse le spese di installazione.

Il credito d’imposta è utilizzabile in dichiarazione dei redditi, oppure in compensazione, non concorre alla formazione del reddito IRPEF, IRES e IRAP, è previsto un decreto ministeriale applicativo.



Rafforzamento patrimoniale


Tutte le imprese con un fatturato compreso fra i 5 ed i 50 milioni di euro che hanno subito un calo del fatturato del 33% sono previsti interventi di defiscalizzazione degli aumenti di capitale e di sostegno finanziario effettuati entro il 31 dicembre 2020.

E’ prevista una detrazione del 20% dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (deduzione del 20% per le società) in caso di aumento di capitale a pagamento, con un limite massimo del beneficio fissato a 2 milioni di euro.

Viene inoltre riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite superiori al 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale (con un tetto massimo di 800.000 euro). Per le imprese con ricavi sopra i 10 milioni di euro che effettuino aumenti di capitale superiori ai 250.000 euro è prevista la possibilità di emettere strumenti finanziari (di ammontare compreso fra 250.000 euro e il minore fra l’importo dell’aumento di capitale e 3 milioni di euro) che possono venire acquistati dal ‘Fondo Patrimonio Pmi’ gestito da Invitalia, di 6 anni di durata senza il pagamento di interessi.

Il valore di rimborso da parte della società che ha effettuato l’aumento di capitale è ridotto del 30% (con limite a 800.000 euro) nel caso in cui il valore del patrimonio netto sia superiore a quello del momento della sottoscrizione e la società non abbia, fra le altre cose, versato dividendi o fatto aumenti di capitale gratuiti.



Ricapitalizzazione delle imprese


Istituzione di un patrimonio destinato in CDP di 45 miliardi per le imprese con fatturato oltre i 50 milioni di euro. Gli interventi sono rivolti a SpA con sede in Italia, che non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo. Il patrimonio potrà realizzare interventi a condizioni di mercato o secondo i criteri che saranno definiti dal quadro temporaneo sugli aiuti di Stato approvato dalla Commissione europea, e saranno preferibilmente effettuati secondo modalità standardizzate, nella forma della sottoscrizione di prestiti convertibili o subordinati. La sottoscrizione di capitale richiederà invece un’istruttoria specifica, non porterà all’acquisizione di partecipazioni di controllo, e vedrà di norma la presenza di co-investitori. Il patrimonio potrà anche intervenire in operazioni di ristrutturazione di imprese in crisi con prospettive di rilancio. Nella valutazione degli interventi si tiene in conto, tra l’altro, dell’incidenza dell’impresa con riferimento allo sviluppo tecnologico, alle infrastrutture critiche e strategiche, alle filiere produttive strategiche, alla sostenibilità ambientale, ai livelli occupazionali e al mercato del lavoro.



Cancellazione del saldo e acconto dell’Irap


Un sostegno aggiuntivo per le imprese con uno stanziamento di 4 milioni di euro.

Le imprese che hanno un fatturato fino a 250 milioni di euro e che hanno subito un danno economico evidente dall’emergenza Covid-19, non sono tenute al pagamento a al saldo dell’Irap per il 2019 né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020.



Vuoi sapere cos’è stato deciso per quanto riguarda le altre tasse?


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Agevolazioni Covid Territoriali



Altri fondi verranno forniti direttamente agli enti territoriali.

Le regioni e le provincie autonome, gli altri enti territoriali, le Camere di commercio possono adottare misure di aiuto dirette, a valere sulle proprie risorse, fino a un importo di 800.000 euro per impresa, concesse sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme, quali anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni.



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Autore:
Francesca | Responsabile Area Sviluppo

 


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